testo integrale con note e bibliografia
Il decreto introduce una novità rilevante per il mondo del lavoro domestico. Innanzitutto, è opportuno sottolineare che la disposizione in esame si prefigge l’obiettivo di innalzare la quantità e la qualità delle prestazioni di lavoro finalizzate alla cura e al sostegno delle persone anziane non autosufficienti e rappresenta una delle misure rivolte alle persone anziane non autosufficienti. Infatti il PNRR ha previsto diverse misure, strettamente legate tra loro, sia riguardo al rafforzamento dei servizi sociali territoriali finalizzato alla prevenzione dell’istituzionalizzazione e al mantenimento, per quanto possibile, di una dimensione autonoma (Missione 5 - Inclusione e Coesione), sia attraverso il potenziamento dell’assistenza sanitaria, soprattutto radicata sul territorio (Missione 6 - Salute). E’ ancora da ricordarsi come l’11 marzo 2024 il Governo abbia approvato lo schema di decreto legislativo attuativo della legge delega n. 33/2023 sulla governance della politica nazionale in favore delle persone anziane.
E’ utile delineare, attingendo allo specifico dossier parlamentare di approfondimento, quale sia il quadro attuale della longevità e della non autosufficienza nel nostro Paese.
In base al Rapporto annuale ISTAT 2023, al 1° gennaio 2023, le persone con più di 65 anni sono 14 milioni 177 mila, il 24,1% (quasi un quarto) della popolazione totale. L'età media della popolazione è salita da 45,7 anni all'inizio del 2020 e 46,5 anni all'inizio del 2023.
All’aumento consistente degli anziani, per effetto di alti livelli di longevità per entrambi i sessi, corrisponde una stima della speranza di vita alla nascita indicata in 80,5 anni per gli uomini e di 84,8 anni per le donne. Cresce anche il numero di persone ultraottantenni, che arrivano a 4 milioni 529 mila e rappresentano il 7,7% dei residenti, mentre da inizio millennio il numero di ultracentenari è triplicato.
Rispetto a gennaio 2021, secondo gli ultimi dati a consuntivo, l'indice di vecchiaia continua a crescere con un aumento di 5,0 punti percentuali, raggiungendo al 1° gennaio 2022 quota 187,9 anziani ogni cento giovani, confermando la crescita costante dell’indice, ormai in atto da circa due decenni. Come si evidenzia in un recente approfondimento del Censis la transizione demografica comporta un incremento della domanda di cure a lungo termine, con un aumento delle malattie croniche e delle condizioni legate all’età avanzata, e una maggiore necessità di risorse sanitarie, mettendo a dura prova la sostenibilità dei servizi pubblici.
Inoltre, saranno sempre meno i possibili fondi da cui attingere visto il calo della fascia di persone in età lavorativa, mentre saranno sempre di più i richiedenti in età avanzata (over 65). La prospettiva, si sottolinea, sembra essere quella dei costi dell’assistenza che tenderanno a ricadere sempre di più sulle famiglie, soprattutto per ciò che riguarda la salute e l’assistenza ad anziani e a non autosufficienti.
Fermo restando la mancanza all’interno della norma della decorrenza della misura, la quale verrà comunicata dall’Inps entro il 31 dicembre 2025, è stato introdotto un esonero contributivo per i datori di lavoro domestico in caso di assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato di contratti di lavoro domestico con mansioni di assistente a soggetti anziani con un’età anagrafica di almeno ottanta anni e già titolari dell’indennità di accompagnamento. L’esonero, riconosciuto per un periodo massimo di ventiquattro mesi, è pari al 100 per cento dei complessivi contributi previdenziali e assicurativi a carico del datore di lavoro, nel limite massimo di importo di 3.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base trimestrale, ferma restando l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.
Per fruire della predetta misura, il datore di lavoro domestico deve rispettare le seguenti condizioni:
possedere un ISEE per le prestazioni di natura sociosanitaria, in corso di validità, non superiore a 6.000 euro;
non aver avuto, né lui né una persona del suo nucleo familiare, con il lavoratore un rapporto di lavoro domestico con mansioni di assistente a soggetti anziani da meno di sei mesi, nonché in caso di assunzione di parenti o affini con mansioni di assistenza per invalidi civili, militari, ovvero prestazioni di opere nei confronti di sacerdoti, ecc;
Art. 31 - Ulteriori disposizioni urgenti in materia di lavoro - potenziamento dell’INL
Attività di vigilanza
Il Decreto pone le basi per futuri interventi che coinvolgeranno la struttura organizzativa dell’ Ispettorato attraverso il suo efficientamento, con la previsione di un nuovo sistema di incentivazione del personale, e incremento dell’organico ispettivo per garantire un adeguato presidio del territorio dell'attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e di contrasto al lavoro sommerso e irregolare.
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, al fine di rafforzare l’attività di vigilanza in materia di lavoro, è autorizzato:
ad attingere, sino al 31 dicembre 2025, alle assunzioni non utilizzate;
ad assumere a tempo indeterminato, senza previo esperimento delle previste procedure di mobilità, 250 unità di personale per gli anni 2024, 2025 e 2026;
a bandire procedure concorsuali pubbliche per titoli ed esami, su base regionale, anche svolte mediante l’uso di tecnologie digitali per gli anni 2024, 2025 e 2026.
Inoltre, a decorrere dal 1° settembre 2024, l’Arma dei Carabinieri:
incrementa il contingente di personale di 50 unità in soprannumero rispetto all’organico attuale;
è autorizzata ad assumere, in deroga alle ordinarie facoltà assunzioni, un corrispondente numero di unità di personale, ripartite in 25 unità del ruolo ispettori e in 25 unità del ruolo appuntanti e carabinieri.