Alcuni eventi degli ultimi tempi segnano una recuperata centralità dei temi inerenti il diritto e la realtà del lavoro.
Si pensi ai referendum promossi da Cgil e che si terranno in primavera, alla legge di iniziativa popolare presentata da Cisl sulla partecipazione dei lavoratori nelle imprese, al progetto elaborato dagli accademici del Gruppo Freccia Rossa in materia di licenziamenti illegittimi, al Regolamento UE in materia di Intelligenza Artificiale (AI Act ) e al quasi parallelo Disegno di legge governativo nella stessa area, per le parti inerenti la tematica giuslavoristica e materie e temi a essa collegati.
Quale che sia l’opinione sul merito di ciascuna di tali iniziative, si deve constatare che esse denotano la ripresa della riflessione e del dibattito su rilevanti materie lavoristiche in termini e modi che non si registravano da gran tempo nella attenzione del dibattito pubblico.
Ciascuno di questi eventi è destinato a incidere significativamente nel panorama giuslavoristico italiano, indipendentemente dagli sviluppi futuri, sia che l’iniziativa si sviluppi e vada in porto sia che essa non abbia l’esito sperato dai promotori.
In ogni caso, infatti, l’attenzione degli “addetti al lavoro” non potrà evitare di fare i conti con quanto è avvenuto, e trarne motivo di riflessione e di valutazione nella sfera scientifica, politica, legislativa, sindacale, aziendale.
In tale contesto, una posizione di rilievo acquista la proposta proveniente dal Gruppo Freccia Rossa in materia di sanzioni per i licenziamenti, che si segnala e va apprezzata per la peculiarità del metodo, fondato sulla cooperazione di studiosi di diverso orientamento scientifico e ideale. I quali si sono impegnati a superare le proprie divergenze culturali per realizzare un testo condiviso, con l’obiettivo di proporre una soluzione percorribile che possa risolvere una delle materie più controverse nella dottrina e nella giurisprudenza giuslavoristiche di questi ultimi anni.
Analogamente, a proposito di Intelligenza Artificiale , non si può fare a meno di richiamare il dibattito sviluppatosi fra i giuristi circa le ricadute che essa potrà avere sulla ricerca giuslavoristica e sul contenzioso del lavoro.
Dibattito che spesso ha oscillato fra aspettative miracolistiche e previsioni catastrofiche, per approdare, si spera, a una realistica consapevolezza di quel che AI può dare a concreto sostegno dell’attività giudiziaria. Un esempio è quella della Giustizia predittiva, settore che più direttamente riguarda la giurisdizione, in relazione sia all’efficacia e all’efficienza sia alle modalità di esercizio di essa.
Su questo tema si sono formate attese talvolta ingenuamente ottimiste ed esagerate, talvolta previsioni apocalittiche. Ma è fuor di dubbio che in questo settore si possono maturare realistiche prospettive benefiche, che è meglio conoscere nella loro effettiva portata e utilità. Con una prognosi che è necessariamente provvisoria perché verosimilmente destinata a essere superata e sopravanzata a breve termine dall’incalzante sviluppo della tecnica.
Anche a tale tema, come agli altri, LDE dedica un Forum a più voci, con l’ambizione di fornire un mosaico quanto più completo possibile dello stato dell’arte.
Gli argomenti sopra richiamati sono fra quelli che richiedono immediata attenzione soluzione e sono da gran tempo sul tavolo, per modo che ulteriori rinvii avrebbero solo l’effetto di aggravarne gli effetti negativi connessi alla mancanza di riforme e di correttivi adeguati.
Ecco perché la nuova centralità può e deve trasformarsi un impulso ulteriore a una accelerazione degli eventi e allo scioglimento dei nodi ancora esistenti, valorizzando il metodo già sperimentato del coinvolgimento e della cooperazione fra i portatori di orientamenti divergenti. Secondo l’antico Filosofo, la virtù si acquisisce attraverso l'abitudine e la ripetizione di comportamenti virtuosi. Vi è da sperare che ciò accada anche per il consolidamento della virtù del confronto e della convergenza fra diversi e che ciò si riverberi sul piano operativo della soluzione dei tanti grovigli che ancora caratterizzano la scena lavoristica.
Con l’auspicio che alla riacquistata centralità dei temi lavoristici segua un altrettanto centrale impegno volto alla soluzione dei non pochi e non lievi problemi che essi segnalano a tutti i protagonisti della scena legislativa, sindacale, aziendale, accademica.
UNA NUOVA CENTRALITA'
- Di : Piero Martello
- Categoria: Editoriale