La discriminazione è solo il risultato di un comportamento ritenuto conforme e normale a quanto praticato all’interno di un gruppo sociale. Le norme giuridiche poco possono influenzare le norme sociali perciò è su queste ultime che tutti dobbiamo concentrarci per eliminare il problema alla radice e creare un mondo migliore.
La discriminazione non esiste. Esistono solo uomini e donne con interessi congiunti: entrambi vogliono sopravvivere. Persone perverse approfittano di persone che pensano di non avere altro modo di sopravvivere senza sottomettersi (si pensi all’interesse del profugo di sopravvivere e all’interesse dei caporali agricoli nel sud Italia di avere manodopera a basso costo). La giurisprudenza si occupa solo dei risultati aberranti di queste situazioni per condannare chi ha commesso il sopruso, la psicologia si occupa di dare sostegno a chi il sopruso l’ha subito, stiamo parlando solo del trattamento dei risultati della discriminazione razziale, di genere o comunque sia. Verità è che esiste qualcosa di più profondo che permette alla discriminazione di materializzarsi: uomini con patologie, uomini senza scrupoli, uomini timorosi di perdere il loro potere. Le leggi sono inutili? No, le leggi stabiliscono le regole per convivere e le conseguenze del mancato rispetto ma mai nulla potranno contro psicosi, paure o aberrazioni di qualsiasi genere. Si tratta, invece, di cultura, si tratta di politica, di istruzione, di formazione. Il bullismo tra ragazzini è la prima forma di discriminazione nei confronti di quello ritenuto più debole o diverso, possiamo allora fare una legge che abolisca il bullismo? La legge Merlin ha eliminato il problema dello sfruttamento della prostituzione? La chiusura dei manicomi ha eliminato la schizofrenia? Allora su cosa concentrarsi? Semplice: sull’uomo. Timidi segnali sono venuti dal varo delle regole sul welfare, sul lavoro agile, sul bilanciamento vita-lavoro, sono norme che vanno nella giusta direzione di dare maggior enfasi all’importanza dell’uomo. Si parla di organizzazione, di efficienza, di innovazione e produttività ma si deve parlare anche di consapevolezza e sopravvivenza, di libertà e di rispetto. Questi sono i temi sui quali consulenti, giuristi e politici devono concentrarsi per risolvere ogni discriminazione e rendere il mondo migliore.