Testo integrale con note e bibliografia
Nell’introdurre la registrazione dei lavori della XVIII edizione dei Seminari di Bertinoro-Bologna, divenuti ormai un appuntamento annuale della comunità giuslavoristica, vale la pena di ricordare quale ne fosse la “filosofia”, che il sottoscritto ebbe a condividere con due illustri colleghi, Mattia Persiani e Tiziano Treu, fin dalla prima edizione, tenutasi al Centro residenziale universitario di Bertinoro il 15-16 luglio 2005, su un tema di per sé fondativo, “Le fonti e l’interpretazione nel diritto del lavoro”. Tenuto conto che fin dall’inizio valse la regola severa dell’autofinanziamento, per cui toccasse agli stessi partecipanti farsi carico delle spese, fossero o meno relatori, la scelta della sede fu dettata dall’essere disponibile gratuitamente tramite l’Università di Bologna. Una sede suggestiva costituita dalla magnifica rocca malatestiana, che domina il borgo, sospeso su una piana distesa fino all’adriatico, tanto da meritare la dizione di “balconata della Romagna”, con un chiaro riflesso nella frase preposta all’iniziativa “fra cielo e mare”. Solo che in un tempo relativamente ristretto la credibilità dei Seminari crebbe talmente, da tradursi in una presenza sempre più larga, con la conseguenza di permettere una articolazione più analitica e puntuale dei temi prescelti, sì che fu consigliabile spostare la sede a Bologna, utilizzando strutture universitarie, fin dalla VI edizione tenuta il 15-16 ottobre 2010. Da lì in poi l’appuntamento annuale è stato rispettato, con una sola eccezione, il 2020, anno del covid, che avrebbe consentito solo uno svolgimento a distanza, circostanza contraria alla volontà di fare dei Seminari anche una occasione di socializzazione, con riguardo ad una comunità che stava crescendo rapidamente sì da rendere non solo opportune ma necessarie frequentazioni personali, faccia a faccia, per dare volti e voci a quelli che si finisce per conoscere solo come autori.
La questione più delicata è stata la scelta dei temi e dei relatori. Quanto ai primi si è dovuto contare sul buon fiuto dei promotori nell’individuare quelli capaci di suscitare attenzione generale in ragione dello stato della legislazione, della giurisprudenza, della dottrina, senza, peraltro, limitarsi a quelli strettamente normativi, così per citarne alcuni, i Simposi dedicati al sistema degli stati giuridici e degli ordinamenti didattici, alle “scuole”, alla tecnica e politica delle citazioni ecc. Quanto ai secondi, i relatori, una volta optato su una presenza folta, tutta programmata, relazioni e interventi, per offrire una panoramica ampia della dottrina , si è praticato un pluralismo “spinto”, nel senso di assicurare la presenza di tutte le voci, a prescindere dalle scuole, dalle metodologie, dalle politiche del diritto perseguite, dallo stato delle relazioni personali, come testimonia da ultimo proprio la locandina di questo XVIII Simposio, con oltre una cinquantina di professori ordinari a fronte di più di 170 iscritti .
Quanto al finanziamento, la regola è stata ed è rimasta quella di contare sulle quote di iscrizione, più il contributo per partecipare alla cena tenuta nella sera del primo giorno, ulteriore occasione di conoscenza in una comunità che si sta allargando velocemente, più i contributi dell’Aidlass, dei Dipartimenti interessati, dei Fondi di ricerca, degli editori.
Per farsi una idea dell’attività svolta dai Seminari di Bertinoro, sulla rilevanza degli argomenti e sulla platea, si rinvia all’elenchi “Titoli e partecipazione ai seminari” e “Programma analitico dei seminari” delle “Edizioni passate” di cui al link https://dsg.unibo.it/it/ricerca/gruppi-di-ricerca/gruppo-bertinoro. I luoghi in cui sono riportati gli atti dei singoli Seminari sono menzionati in fondo all’elenco dei titoli.