testo integrale con note e bibliografia

Il Focus di “Lavoro Diritti Europa” sul tema dei rider si presenta come di grande attualità per il particolare ambito di riferimento normativo considerato, normalmente, dalla dottrina e dalla giurisprudenza, qualora non si possano rinvenire, nel caso concreto, direttamente i canoni della subordinazione ex articolo 2094 cc.
Nei diversi contributi e provvedimenti, infatti, si fa frequentemente richiamo all'articolo 2 del dlgs. n. 81/15, che, nonostante ormai siano decorsi quasi 10 anni dalla sua emanazione, si presenta ancora di problematica interpretazione.
D'altronde, pur dopo le modifiche del suo tenore testuale operate con l’art. 1 del DL n. 101/19 e pur dopo l'intervento della Corte di cassazione con l'importante sentenza n. 1663/20, come si potrà ben riscontrare nei diversi articoli inseriti nel focus, molteplici risultano le questioni dibattute, non solo per l'esatto inquadramento della fattispecie, ma altresì per le norme del lavoro subordinato che possano essere estese ai collaboratori tutelati dalla previsione.
Tra le questioni più controverse, c'è anche quella della facoltà di far applicazione o meno ai collaboratori ex articolo 2 cit. della tutela previdenziale collegata al lavoro subordinato, nonché delle singole diverse previsioni lavoristiche, avendo affermato la Suprema Corte, nella sentenza menzionata, che si tratta di una “norma di disciplina”, che non crea una nuova fattispecie e non seleziona le garanzie del lavoro eterodiretto applicabili, potendo richiamarsi l’integrale normazione, salvo il limite di una verifica di incompatibilità.
Interessanti anche le questioni di come debba essere regolato l'orario di lavoro, dei diritti sindacali e della linea di demarcazione tra l'articolo 2 e gli articoli 47 bis e ss. del dlgs. n. 81/15.
Tra le novità successive a tale pronuncia, vi è, poi, la imminente pubblicazione della Direttiva europea relativa al miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali, il cui testo finale è stato approvato dal Parlamento Europeo il 24 aprile 2024.
Questo e molto altro è affrontato nei diversi pregevoli contributi proposti dagli autori, che sono stati individuati appositamente nell'ambito di diverse competenze, in modo che il lettore possa godere dell'ottica sia di docenti universitari, sia di magistrati, sia di avvocati, nonché di chi rappresenti l'Ispettorato del lavoro.

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