PREMESSA
L’emergenza sanitaria Covid-19 ha determinato un utilizzo massivo del “lavoro da casa”, finalizzato allo scaglionamento della presenza all’interno dei luoghi di lavoro. Il DPCM dell’8 marzo 2020 concede infatti alle aziende di utilizzare lo “Smart working” o lavoro agile "per la durata dello stato di emergenza di cui alla deliberazione del Consiglio dei ministri 31 gennaio 2020, per ogni rapporto di lavoro subordinato, nel rispetto dei principi dettati dalle menzionate disposizioni, anche in assenza degli accordi individuali ivi previsti” Guardando alle condizioni effettive, risulta però che molti dei lavoratori e delle lavoratrici che stanno lavorando da casa a causa della pandemia, opera in una modalità piu’ simile al telelavoro che allo smart working, senza di fatto avere chiaro quali siano i propri diritti.
OBIETTIVI
1. Conoscere dai diretti interessati come hanno organizzato il lavoro da casa, quali i vantaggi e gli svantaggi.
2. Aprire un confronto con le lavoratrici e i lavoratori su come rendere il lavoro davvero agile affinché possa inserirsi in un rapporto chiaro, con regole definite, sotto tutti i punti di vista.