testo integrale con note e bibliografia
La questione dei tempi del lavoro è al centro della evoluzione dei modelli di organizzazione aziendale e, inevitabilmente, entra anche nel vivo del diritto del lavoro per i notevoli effetti, diretti e indiretti, che implica sulla esecuzione del contratto di lavoro. Ne emerge un terreno di analisi per molti versi privilegiato per mettere a confronto esperienze, conoscenze e sensibilità di chi studia il diritto del lavoro e di chi organizza il lavoro in strutture complesse.
La raccolta degli scritti che ospita la Rivista è il risultato di una riflessione comune nell’ambito dell’edizione 2023 del Festival Luci sul Lavoro (Montepulciano, 14/16 settembre 2023), come sempre interdisciplinare e tradizionalmente orientata al confronto tra università ed impresa. I contributi raccolti esprimono una parte del dibattito che si è svolto in presenza e si focalizzano, essenzialmente, su due aspetti.
Da un lato, viene considerato il rapporto tra tempo di lavoro e risultato nei nuovi modelli organizzativi prestando particolare attenzione al lavoro agile ad alla novità del diverso modello del lavoro ibrido. È noto che nelle organizzazioni del lavoro subordinato le prestazioni tendono sempre più ad essere ancorate al raggiungimento di un determinato risultato, più che ad una rigida predeterminazione dei tempi di disponibilità del lavoratore, ed il tema, che inevitabilmente impone anche una correlazione tra dimensione organizzativa e rendimento del lavoro, è stato affrontato prendendo in considerazione come il risultato del lavoro assume rilevanza giuridica, oltre che organizzativa, nelle parallele esperienze del contratto di lavoro agile e del lavoro ibrido. Ciò partendo dall’assunto che lo smart-working è per legge orientato anche al raggiungimento di un risultato, pur restando assoggettato alla disciplina (soprattutto collettiva) del lavoro subordinato tradizionale, mentre il lavoro ibrido valorizza la rilevanza giuridica del risultato fino al punto di dare vita ad una parallela esecuzione, tra le medesime parti, di un contratto di lavoro autonomo e di un contratto di lavoro subordinato part-time. Dall’altro, si considera il rapporto tra sospensione del tempo di lavoro e organizzazione aziendale in crisi con riferimento agli ammortizzatori sociali ed ai sistemi di finanziamento. La recente riforma, pur a fronte di ritardo nella sua effettiva attuazione, costituisce un passo in avanti nel riordino delle misure presenti nel nostro ordinamento, sollecitate anche dalle criticità emerse durante il periodo pandemico e dalla sostenibilità delle misure adottate. L’impianto generale pone particolare l’accento sul tema della formazione che appare uno dei pilastri principali dell’intervento legislativo. Il nuovo meccanismo di condizionalità è teso a riqualificare il personale, così come gli strumenti per la ricollocazione del personale sono volti ad accelerare la ricerca d’impiego. Il tempo sospeso dal lavoro diventa così tempo utile per migliorare l’occupabilità dei lavoratori e delle lavoratrici.
I contributi sono stati redatti da docenti universitari, ricercatori di Istituti Nazionali e da professionisti aziendali consentendo, in tal senso, di poter dare un impulso alla ricerca con le sollecitazioni provenienti da esperienze diverse ma tutte indispensabili per una compiuta comprensione dei fenomeni considerati.